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Gli archeologi del Dipartimento di Cultura e Turismo di Abu Dhabi hanno portato alla luce tracce di dei più antichi edifici conosciuti negli Emirati Arabi Uniti e nella regione, risalenti a più di 8.500 anni, almeno 500 anni prima di quanto si pensasse.
La scoperta sull‘isola di Ghagha, a ovest della città di Abu Dhabi, ha rivelato inedite strutture in pietra che offrono un’ulteriore spaccato della storia degli Emirati Arabi Uniti.
Gli archeologi del DCT Abu Dhabi hanno condotto analisi scientifiche sui manufatti rinvenuti nei pressi delle strutture e dall’analisi del carbonio-14 dei frammenti di carbone, la datazione indica che gli edifici hanno almeno 8.500 anni, anticipando la cronologia di edifici simili portati alla luce nel territorio degli Emirati Arabi Uniti, sull’isola di Marawah.
In precedenza si pensava che le rotte commerciali marittime a lunga distanza, sviluppatesi durante il Neolitico, fossero i catalizzatori degli insediamenti nell’area ma le ultime scoperte dimostrano che gli insediamenti neolitici esistevano prima dell’inizio del commercio a lungo raggio, dimostrando che ne esistevano delle condizioni ambientali che hanno portato alla prima vita stabile in quelli che oggi sono gli Emirati Arabi Uniti. Non aride e inospitali, le isole erano fertili e abitate!.
Mohamed Al Mubarak, presidente del DCT Abu Dhabi, osserva che i manufatti rinvenuti hanno dimostrato la presenza di una comunità stabile di 8.500 anni fa sulle isole. Le scoperte sull’isola di Ghagha evidenziano che le caratteristiche di innovazione, sostenibilità e resilienza fanno parte del DNA degli abitanti di questa regione da migliaia di anni. Secondo Mohamed Al Mubarak, l’Emirato di Abu Dhabi ha acora molto da scoprire ed è importante continuare a fare ricerche archeologiche, preservare e proteggere il patrimonio culturale affinché le generazioni attuali e future imparino di più sul passato.
Fino agli scavi di Ghagha, le prime strutture conosciute negli Emirati Arabi Uniti sono state trovate sull’isola di Marawah, sempre al largo della costa di Abu Dhabi. Le nuove tracce rinvenute a Ghagha indicano che le isole di Abu Dhabi furono un punto focale per l’innovazione e l’insediamento umano durante il periodo neolitico, un periodo di cambiamenti fondamentali in gran parte del mondo.
Le strutture che sono state portate alla luce sono semplici ambienti circolari con pareti in pietra conservate fino a quasi un metro di alzato.Le abitazioni avrebbero potuto appartenere a una una piccola comunità che potrebbe aver vissuto sull’isola tutto l’anno. Dagli ambienti sono stati trovati centinaia di reperti, comprese punte di freccia in selce finemente lavorate che sarebbero state utilizzate per la caccia e per sfruttare le ricche risorse del mare. Non si sa per quanto tempo sia esistito l’insediamento ma dopo il suo abbandono è rimasto una parte importante del paesaggio culturale e rituale: quasi 5.000 anni fa un individuo è stato sepolto tra le rovine delle strutture, una delle poche sepolture di questo periodo conosciute nelle isole di Abu Dhabi.
Le scoperte sull’isola di Ghagha fanno parte del programma archeologico dell’intero emirato, in linea con il mandato governativo di preservare, proteggere e promuovere la storia antica e il patrimonio culturale di Abu Dhabi.
L’emirato conserva diversi reperti storici e culturali tra i più preziosi e unici della regione: i resti di un antico monastero sull’isola di Sir Bani Yas; il sito culturale di Al Ain, che comprende una serie di oasi, monumenti storici, siti archeologici e aree naturali, che figura nella lista dei siti del patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 2011; le orme fossili di un branco di una forma estinta di antico elefante che risalgono a 6-8 milioni di anni fa; un falaj di 3.000 anni ad Al Ain (antica tecnologia di irrigazione); strumenti di pietra risalenti a oltre 300.000 anni fa, trovati nei sondaggi realizzati intorno a Jebel Hafit; una fortezza dell’età del ferro ben conservata risalente a 3.000 anni fa, scoperta durante gli scavi nel sito archeologico Hili 14 di Al Ain; Una serie di tombe tardo preislamiche trovate anche in varie località di Al Ain.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Dipartimento di Cultura e Turismo
Source: danielemancini-archeologia.it