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Una studiosa di dendrocronologia esperta dell’Università dell’Arizona ha realizzato un nuovo studio cronologico per identificare la data della famigerata eruzione del vulcano di Thera, un obiettivo che persegue da decenni.
Charlotte Pearson, docente presso il Laboratory of Tree-Ring Research, è l’autrice principale di uno studio, pubblicato su PNAS Nexus, che combina un mosaico di tecniche cronologiche per confermare la data di un’eruzione vulcanica nel 1628 a.C.
Secondo le deduzioni della Pearsono, la grande eruzione attribuita a Thera, sull’isola greca di Santorini, è invece fissata a un vulcano dell’Alaska, Aniakchak II. La ricerca, dunque, aiuterebbe i ricercatori a restringere il campo sul quando sia effettivamente avvenuta l’eruzione di Thera.
La massiccia eruzione di Thera, nota per essere avvenuta prima del 1500 a.C., seppellì la città minoica di Akrotiri sotto oltre 40 metri di detriti vulcanici ma la data esatta dell’eruzione e il suo impatto sul clima sono dibattuti da decenni.
Se un’eruzione vulcanica è abbastanza potente, può espellere zolfo, detriti e materiali piroclastici, chiamati tephra, nella stratosfera ed entrambi possono essere fatti circolare in località molto lontane dal vulcano. L’anidride solforosa dell’eruzione che arriva nell’alta atmosfera riflette il calore del sole e fa abbassare le temperature in tutto il mondo. Questo cambiamento climatico si riflette negli alberi, che mostrano una crescita ridotta attraverso gli anelli che segnano efficacemente l’anno in cui si è verificata l’eruzione.
Lo zolfo e i tephra vulcanici possono anche ricadere sui poli terrestri, conservandosi nei vari strati di ghiaccio. Quando vengono analizzate le carote di ghiaccio, la quantità di solfato in esse contenuta può essere utilizzata anche per stimare il probabile impatto di un’eruzione sul clima. Le eruzioni ad alto contenuto di solfati hanno un maggiore potenziale di causare cambiamenti climatici a breve termine. Allo stesso tempo, i tephra nelle carote di ghiaccio, che ha un’impronta geochimica unica, possono essere utilizzati per collegare lo zolfo nel ghiaccio a un’esatta fonte vulcanica.
Pearson e i suoi collaboratori, tra cui Michael Sigl dell’Università di Berna e un team internazionale di geochimici, esperti di carotaggi nel ghiaccio e dei tephra -cronologici, hanno allineato i dati degli anelli degli alberi e delle carote di ghiaccio in Antartide e Groenlandia per creare un database completo delle eruzioni vulcaniche in tutto il il periodo in cui doveva essersi verificata anche quelle di Thera: tra il 1680 al 1500 a.C.
Gli studiosi hanno adoperato le tracce di solfato e tephra per escludere molti degli eventi come potenziali date di Thera e hanno usato tecniche ad alta risoluzione per confermare geochimicamente, attraverso le carote di ghiaccio, che l’eruzione registrata nel 1628 a.C. sia attribuibile ad Aniakchak II.
La data esatta dell’eruzione di Thera rimane non confermata ma il team l’ha ridotta a solo una manciata di possibilità: 1611 a.C., 1562-1555 a.C. e 1538 a.C., riducendo sensibilmente il range di verifica dei dati.
Gli studi del passato su cui la Pearson ha realizzato i suoi confronti sono fondamentalmente due: il primo, scritto dai ricercatori degli anelli degli alberi dell’Università dell’Arizona, Valmore LaMarche e Katherine Hirschboeck, ha identificato i danni causati dal gelo negli anelli dei pini setolosi della California nelll’anno 1627 a.C. L’altro documento, di Mike Baillie, della Queen’s University, e Martin Munro, dell’Università dell’Arizona, ha identificato un periodo, con anelli degli alberi molto stretti nelle querce dall’Irlanda, attribuibile all’anno 1628 a.C. Entrambe le anomalie degli anelli degli alberi indicavano il tipo di cambiamento climatico brusco e grave che si verifica quando i vulcani emettono solfato nella stratosfera.
Entrambi i gruppi di autori hanno collegato le anomalie degli anelli degli alberi a Thera perché, al momento degli studi, era l’unica eruzione conosciuta in quel periodo di tempo approssimativo. Ma l’ultimo articolo di Pearson conferma che le anomalie degli anelli degli alberi sono in realtà la prova di un’eruzione diversa, insolitamente ricca di solfati: il vulcano Aniakchak II dell’Alaska.
Le tracce archeologiche hanno suggerito che la data dell’eruzione di Thera sia più vicina al 1500 a.C. mentre alcune datazioni al radiocarbonio hanno suggerito che sia più vicina al 1600 a.C.
Lo studio conferma, invece, che qualsiasi impatto climatico prodotto dall’eruzione di Thera sarebbe stato relativamente piccolo, sulla base del confronto dei picchi di solfato nel periodo con quelli di eruzioni documentate più recenti.
Il passo successivo è quello di analizzare i possibili anni di eruzione di Thera ed estrarre ulteriori informazioni chimiche dallo zolfo e dai tephra nelle carote di ghiaccio, individuando un inedito frammento di tephra che avrebbe un profilo chimico corrispondente a Thera.
La ricerca si avvicina…
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Università dell’Arizona
Source: danielemancini-archeologia.it